Scrivere o tenere un discorso in italiano!

Con “Verba Manent“, ribaltiamo il proverbio latino “Verba volant, scripta manent” che trae origine da un discorso di Caio Tito al senato romano, dove egli affermava che le parole facilmente si dimenticano, mentre gli scritti rimangono come documenti incontrovertibili.

Perché – come cantava De Andrè con “Bocca di rosa” - le parole volano “di bocca in bocca” permettendo che il messaggio in esse contenuto continui a circolare.


Ecco il significato che noi diamo a “Verba manent”: la stesura di un discorso che, mirando come una freccia dritto al suo scopo, vola metaforicamente dalla bocca dell’oratore al pubblico che lo ascolta.
I nostri copywriter, partendo dalla raccolta delle informazioni e dalla definizione del pubblico a cui ci si rivolge, valorizzeranno l’oggetto del vostro discorso redigendo “ex novo” un testo che non “vola via” ma piuttosto che “vola alto”, catturando l’attenzione del vostro pubblico.

E chi se lo è scritto da sé il proprio discorso? Chi se lo è rifinito con cura e poi lo ha letto e riletto fino all’inverosimile e – sfinito - è arrivato a dire: ”Basta, non ne posso più: va bene così!”?

No, rispondiamo noi. Purtroppo non va bene così…


Immagine correlata


Perché se è una verità assodata che qualche imprecisione e alcuni refusi possono annidarsi nei paragrafi redatti da colui che “per mestiere” ha le basi per disporre di una buona scrittura, figuriamoci se non può commettere errori chi - per necessità - diviene scrittore estemporaneo.


Immagine correlataNoi, possiamo intercettare eventuali “svarioni” di italiano – succede a tutti - o termini gergali che possono non essere ben compresi.  Ma non basta rilevare unicamente errori sintattici e grammaticali.

Noi, in qualità di Revisore Editoriale, leggiamo criticamente i vostri testi per chiarire insieme a voi quei passaggi che risultano confusi, correggendo eventuali incongruenze stilistiche e semantiche.


Obama speech editingOra si osservi la fotografia a lato:
essa mostra Barak Obama mentre analizza gli interventi di correzione e gli emendamenti suggeriti dal suo revisore editoriale, su un discorso che il 44° Presidente degli Stati Uniti aveva scritto personalmente ed avrebbe letto al Congresso, nel settembre del 2009, in merito alla legge sulla assistenza sanitaria.

E stiamo parlando di un oratore – Obama - laureatosi in scienze politiche alla Columbia University e in giurisprudenza alla Harvard Law School che non ha mai utilizzato un Ghost Writer per scrivere i testi dei propri comizi.

 

Insomma, come l’editor di Obama, indosseremo i panni di un Advocatus Diaboli per scovare tutti i punti deboli del vostro discorso.

Per cui, poiché a nessuno è mai capitato di sentire dire: «Speriamo che la presentazione sia lunga!», oltre alla “matita rossa”, le forbici saranno le nostre armi: per tagliare quei paragrafi con informazioni ridondanti, ridimensionare le parti meno funzionali e limare il vostro testo al fine di renderlo il più chiaro, asciutto, scorrevole ed incisivo possibile.


Ma non è finita…
Un nostro insegnante di dizione potrà ascoltarvi mentre pronunciate il vostro discorso, per evidenziare le parti carenti o quelle che rischiano di addormentare la platea.

Poi interverrà correggendovi, affinché con un giusto “Uso della Voce” trasmettiate dinamicità ed emozioni, non solo contenuti.

Ormai è sempre più usuale che in una riunione venga richiesto di intervenire utilizzando la lingua inglese. (continua)